A sinistra serve partito nuovo, con un po’ di Pci

Sinistra

“Il Pd era nato con la vocazione maggioritaria; ma non solo non ha raggiunto il 50%, è anche lontano da quel 30% di italiani che si riconoscono nella sinistra. Le formazioni che se ne sono staccate hanno anch’esse fallito il loro obiettivo politico. Serve una forza nuova, una vera e propria associazione politica. Che abbia degli iscritti, non dico i milioni di un tempo, ma cento, duecentomila persone che possano volersi iscrivere a un partito, abbiano il potere di decidere e non deleghino ai meccanismi casuali delle primarie la selezione della classe dirigente”. Così l’ex premier Massimo D’Alema sul Corriere della sera dove racconta che “in più dovrebbe avere una ideologia”, questo nuovo partito: “Una visione del mondo, un insieme di valori e un’idea del futuro.
Non bastano i programmi per appassionare le persone. E senza partiti non c’è classe dirigente. Oggi gli strati alti della società si tengono lontani dalla politica, e quelli popolari ne sono esclusi e respinti. Rischiamo di regalarne il monopolio a una classe di déraciné”. E servirebbe anche un pò del Pci: “La serietà, il metodo, la responsabilità dei dirigenti, la qualità della loro formazione. Fu questo a trasformare un partito che era nato per fare la rivoluzione in un pilastro del sistema democratico”.
D’altra parte il Pd propone oggi un sistema elettorale alla tedesca. ”È giusto – osserva – è l’opposto dell’idea di bipartitismo per cui era nato. Se però indichi una soglia di ingresso del 5% ai tuoi potenziali alleati, da Speranza a Renzi, da Calenda a Bonino ai Verdi, che sono tutti intorno o sotto il 3%, senza dar loro nel contempo una prospettiva politica comune su cui convergere, rischi anche di destabilizzare il governo. Il quale è invece senza alternative. Certo, se la destra fosse più matura, se riconoscesse che il Covid è una tragedia ben peggiore di quanto aveva predetto, e che l’Europa è oggi per noi la soluzione e non il problema, e si proponesse per un governo di più ampie intese, si potrebbero seguire altre strade. Ma la destra italiana non ha oggi questa maturità”.
Poi si chiede “come mai l’Unione europea abbia deciso le sanzioni alla Russia per l’attentato alla vita di Navalny, e non abbia ancora fatto niente nei confronti dell’Egitto, dove è stato compiuto un delitto sulle cui responsabilità ci sono davvero pochi dubbi: questione giustamente posta anche da Di Maio”. (ANSA).