Ora è il momento di mettere da parte furbizie e protagonismi

Sinistra

Il 2021 si apre con le immagini della marcia su Washington dei seguaci di Trump, culminata nell’assalto a Capitol Hill.
L’impasto di fanatismo, xenofobia, complottismo e negazione della realtà che ha alimentato l’ascesa dell’ex Presidente USA trova la sua esplosione finale nel tentativo di negare un risultato elettorale netto e senza appello.
È la propaganda che tenta di riscrivere anticipatamente la storia, per spargere oggi i semi della tragedia futura, alimentando il mito della vittoria rubata.
Tutta la comunità democratica mondiale ha quindi il dovere di opporsi a questo tentativo, isolando la destra statunitense e tutti i suoi epigoni locali, e appoggiando chi nel Congresso e nel Senato degli Stati Uniti sta chiedendo l’empeachement e la rimozione del Presidente.
Come ha affermato la speaker del Congresso Nancy Pelosi “si deve impedire a un presidente instabile di avviare ostilità militari o accedere ai codici di lancio e ordinare un attacco nucleare”.
Sinistra Italiana è dalla parte di chi negli USA ha combattuto e vinto la battaglia contro un regime dai tratti fascisti, a partire dai movimenti antirazzisti, ecologisti e femministi.
La speranza è che trovi ancora più spazio e possa prevalere la linea di chi fra i democratici americani si batte per istanze di più radicale cambiamento, in nome della giustizia sociale e ambientale, come Bernie Sanders, Alexandria Ocasio Cortez e tutti gli altri esponenti della corrente socialista e ecologista.
Mentre negli USA andava in scena il dramma, e in Italia la destra fatica persino a prenderne le distanze, Renzi e Italia Viva trascinavano il nostro paese in un’inspiegabile crisi politica senza ragioni e senza sbocco.
Nonostante un profluvio di interviste, nessuno infatti è ancora riuscito a capire quali siano i motivi che spingono a mettere in discussione il Governo Conte nel bel mezzo di una pandemia, con un piano vaccinale appena partito, un’economia in difficoltà e rapporti con l’Unione Europea da consolidare attorno al programma Next Generation UE.
Esistono certamente moltissime cose che potrebbero essere migliorate nei rapporti interni alla maggioranza e nell’azione dell’esecutivo.
Noi stessi abbiamo espresso riserve su un’azione di Governo spesso troppo timida sui grandi nodi della giustizia sociale e ambientale.
Consideriamo ad esempio la proposta di individuazione dei siti per le scorie naturale avanzata dalla Sogein sbagliata nel merito e nel metodo e chiediamo al governo di sospenderne l’attuazione e attivare un piano di discussione e coinvolgimento dei territori, delle autonomie locali, dei movimenti e associazioni.
Eppure riteniamo che solo un’azione paziente e continua all’interno del perimetro di questa maggioranza possa determinare le condizioni per un’evoluzione positiva dell’Italia.
Era la premessa alla base del Governo Conte, che tutti condivisero alla sua nascita e che resta tuttora valida.
Renzi e il suo partito si stanno pertanto assumendo la responsabilità di ridare fiato e forza a una destra nazionalista pericolosa, al solo scopo di soddisfare chi fuori dal Parlamento spera di mettere fino in fondo le mani sui miliardi del Recovery Plan.
Noi non possiamo accettarlo e ci batteremo fino in fondo per un esito diverso: Conte deve restare al suo posto, senza che la maggioranza si allarghi a destra, nè possono trovare spazio larghe intese o Governi tecnici.
Questa è oggi la condizione perché si possa riprendere a percorrere una strada progressista negli anni che mancano alla fine della legislatura, durante i quali scadrà anche il mandato del Presidente Mattarella.
Qualsiasi altra ipotesi è inaccettabile e rischia di portare a esiti molto negativi per la democrazia italiana.
Ora è il momento di mettere da parte furbizie e protagonismi e approvare rapidamente il Recovery Plan in CdM, così da consentire al Parlamento e alle parti sociali di migliorarlo ulteriormente sul piano sociale e ambientale.
Sinistra Italiana impegna in questa direzione la sua delegazione parlamentare e di Governo, a cui va anche il nostro ringraziamento per come ha gestito fin qui questa difficile fase.la Direzione nazionale di SIdel 9 gennaio 2021votato all’unanimità