di Paolo Ferrero – Vista la rapidità con cui si succedono le tappe della crisi di governo si comincia a capire cosa sta succedendo e i ruoli dei vari attori. Renzi ha avuto il ruolo del killer di Conte e del governo di centro sinistra. Mattarella con ogni evidenza è stato il mandante, vista la rapidità con cui ha incaricato Draghi dopo la verifica pro forma affidata al presidente della camera. Draghi a capo del governo è con ogni evidenza l’obiettivo perseguito da chi ha voluto questa crisi. Draghi mette in imbarazzo sia il centro sinistra che il centro destra perchè rappresenta il cavallo di razza della gestione delle politiche liberiste che connotano entrambi gli schieramenti. Tutti hanno difficoltà ad opporsi a Draghi perchè la maggioranza degli italiani pensa che Draghi sia in grado di fare meglio quello che comunque loro cercherebbero di fare malamente. Meglio il professore che gli apprendisti stregoni. Però non è detto che Draghi riesca ad ottenere la fiducia. L’obiettivo sarebbe raggiunto ugualmente. Il nodo vero della crisi è infatti la gestione dei 209 miliardi che arriveranno dall’Europa e Draghi gestirà come presidente incaricato anche nel caso in cui non ottenga la fiducia dalle Camere e Mattarella indica nuove elezioni. Il malloppo doveva finire ed è finito nelle mani di chi gode della fiducia dei mercati internazionali e i ragazzini sono stati mandati a spasso. Questo bonapartismo capitalista ci parla della morale di questa crisi che finalmente risulta chiara in tutti i suoi aspetti: i due schiermenti liberisti che si contrappongono e che occupano tutta la scena politica italiana sono considerati dei pirla da chi guida la danza. E’ del tutto evidente che in questo contesto il primo passo è la costruzione di una mobilitazione sociale per ottenere un utilizzo dei fondi finalizzati al rilancio del settore pubblico e alla riconversione ambientale e sociale dell’economia italiana. Non regalie alle imprese. Parallelamente occorre costruire un punto di aggregazione politico e sociale di chi si pone il problema dell’alternativa al liberismo e ai poli politici esistenti. Se non ora quando?