Congo, rompere il silenzio, rilanciare la pace

Società

Il barbaro assassinio in Congo dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci e dell’autista congolese Mustapha Milambo ci ha ricordato che c’è un’Italia che lavora in Africa e per l’Africa, lontano dai riflettori della cronaca e spesso troppo dimenticata dai palazzi e dall’informazione.
Non possiamo però tacere ed archiviare questa tragedia come atto fatale nella “terra dei leoni”. 
Quello che succede in Congo, come in altri Paesi dell’Africa, è qualche cosa che ci coinvolge e ci tocca direttamente. 
Dal futuro dell’Africa non dipende solo qualche affare ma il destino di tutti noi e dei nostri Paesi. Come scrive Mario Giro nel suo libro “Guerre nere” (Guerini), l’Africa sta diventando ‘il laboratorio di una globalizzazione senza misericordia né benevolenza’. 
Basta pensare alle conseguenze sulle popolazioni locali per far spazio allo sfruttamento delle materie prime, dal coltan al cobalto, alla natura distrutta.


Nel completo silenzio internazionale, in Congo si sta consumando un lungo e costante olocausto: 6 milioni di morti; 48 donne stuprate ogni ora; 40.000 bambini ridotti in schiavitù…
E per cosa? Solo perché le potenze internazionali possano saccheggiare le risorse di uno dei Paesi più ricchi al mondo impunemente. Il genocidio in Congo dura da ormai 20 anni. Gruppi armati dalle potenze internazionali si combattono per il controllo delle zone minerarie del Paese. Apple, Microsoft, Google, Dell e Tesla sono state accusate di aver consapevolmente tratto profitto dal lavoro minorile nelle miniere di coltan e cobalto. E nessuno ne sta parlando o ne ha parlato.

Vogliamo rompere il silenzio e rilanciare la Pace!

Per questo vi invitiamo a partecipare alla diretta streaming Martedì 2 Marzo dalle ore 18,00 alle 19,30 
su piattaforma ZOOM e FACEBOOK e a diffondere l’invito a tutti i vostri amici.

Ci aiuteranno a conoscere e a comprendere la realtà: Jean Angelo Ferrari; Leonard Touadi, Mario Giro, Brigitte Kamu, Pierre Kabeza e in diretta dal Congo Bwiza Kinamula; Salumu Jean Baptiste; Luisa Flisi, Antonina Lo Schiavo.

Nel frattempo, smettiamo di stare a guardare e iniziamo a:

1. Esigere assoluta trasparenza sul reperimento delle materie prime per la costruzione di cellulari, televisori, computer, motori elettrici.

2. Chiedere alle aziende colpevoli di sfruttamento minorile – anche attraverso terzi – di rispondere dei propri crimini, compensando le famiglie coinvolte e promuovere un sistema di estrazione delle materie in questione finalmente etico e umano.

L’incontro è promosso da Chiama l’Africa in collaborazione con: AOI, Solidarietà e Cooperazione CIPSI, Time for Africa, Rete della Pace per il Congo, Tavola della Pace, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Club per l’Unesco di Udine.

Per informazioni:coordinatore@chiamafrica.orginfo@timeforafrica.it

Tavola della pace, via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 3356590356 segreteria@perlapace.itwww.perlapace.it

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