Cacciari: «Non mi aspettavo dimissioni Zingaretti, la sinistra è vicina al coma profondo»

Politica

tratto da Fanpage – Il filosofo Massimo Cacciari, contattato al telefono da Fanpage.it, commenta così l’annuncio di Zingaretti: “Non è certo una situazione simpatica per la sinistra, è abbastanza vicina al coma profondo. Però non so come Zingaretti abbia maturato questa decisione, per cui non posso esprimere un giudizio preciso. È una notizia che ha colto di sorpresa tutti, nessuno sapeva niente”.

L’annuncio delle dimissioni del segretario del Pd Nicola Zingaretti è stata una doccia fredda per tutti i dirigenti e parlamentari dem, che assicurano di non essere stati messi al corrente sull’imminente mossa del leader. Oggi pomeriggio con un post su Facebook il governatore del Lazio ha annunciato di volersi sfilare dalle beghe di partito: “Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie”, ha scritto nel post il segretario, che dal 2019 è alla guida del Pd e contemporaneamente presidente della Regione Lazio.

È rimasto spiazzato anche il filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari: “Non me l’aspettavo e non ho ancora elementi per farmi un’idea precisa”, ha detto il professore, contattato al telefono da Fanpage.it. Per Achille Occhetto, ultimo segretario del Pci, contattato dall’AdnKronos, l’annuncio di Zingaretti è “una notizia tragica per la sinistra”. Anche il professor Cacciari è d’accordo: “Non è certo una situazione simpatica per la sinistra – ci ha detto con una risata – è abbastanza vicina al coma profondo. Però non so come Zingaretti abbia maturato questa decisione, per cui non posso esprimere un giudizio preciso. È una notizia che ha colto di sorpresa tutti, nessuno sapeva niente”.

Questa mattina, interpellato sempre dall’AdnKronos, il filosofo si era espresso in merito al congresso del Pd, che una parte del partito vorrebbe per per eleggere un nuovo leader. Per Cacciari non non è questione di “quando”, ma di “come” si farà il congresso. “Non è tanto il problema del giorno, ma di ciò che si vorrà proporre e mi sembra che al momento il Pd non abbia le idee chiare”.

“La crisi ha dimostrato che il Partito Democratico non sa che pesci prendere”, aveva aggiunto. “È importante che prima di fare il congresso il Pd sappia se intende farlo in maniera coinvolgente e aperta a forze anche esterne al partito e se voglia dare spazio alle correnti, in modo tale che possano esprimersi con nettezza e senza ipocrisia”.

“Se si vuole fare il congresso si deve prima capire se fare le cose seriamente oppure servirsi di uno spolverino e non cambiare di fatto nulla”. Il professore aveva criticato anche l’esclusione delle donne dem dai ruoli di primo piano del nuovo esecutivo: ‘È semplicemente ridicolo che, nella composizione del Governo, si siano dimenticati di loro come ministre e che poi, quando se ne sono accorti, abbiano pensato di rimediare con le nomine a sottosegretarie”.