Greenpass, coercizione o rassicurazione?

Cultura

Paolo Gerbaudo* – Il problema di Agamben e soci non è che sono foucaultiani. Il problema è che non hanno neppure capito Foucault! Usare il campo di concentramento come paradigma della modernità e chiave di lettura per vaccini e greenpass vede il potere di governo come corrispondente a una logica di “confinamento”, mettere la gente in prigione o manicomio lontani dal resto della società, bloccati in un determinato luogo.

Ma nei seminari al College de France, Foucault sostiene che questo paradigma della sovranità che ha a che fare con governo del territorio (confini, demarcazione, prigioni ecc.) è stato sostituito, a partire dalla nascita dell’economia politica, da un paradigma biopolitico che ha a che fare invece con la circolazione, con il movimento di persone e cose, e la loro regolazione. Il capitalismo ha bisogno che le persone si muovano, ma affinché si possano muovere tale movimento deve essere “sicuro”, qualunque cosa esso voglia dire.
Ad esempio il greenpass non è finalizzato da parte del governo a chiudere le persone in casa. Al contrario è finalizzato a far tornare le persone a muoversi e circolare, rassicurandole sul fatto che tale movimento è sicuro. Molti sottovalutano la riluttanza delle persone a muoversi, non per effetto delle imposizioni del governo, ma semplicemente per il loro timore di contagiarsi! Basta guardare per strada quante persone continuano a mettere la mascherina nonostante non sia obbligatoria.

La “mentalità della caverna” e agorafobia sono radicate nella popolazione non per timore di Dio e dello Stato, ma per paura di una pandemia che ha ammazzato almeno 150.000 persone in Italia. E iniziative come il greenpass puntano a vincere tale resistenza a muoversi, garantendogli che non c’è pericolo, riportando le persone e le cose a circolare al fine di aiutare l’economia.
Semmai vogliamo criticare il greenpass dovremmo criticarlo come mezzo rispondente a una logica votata a rimettere in moto l’economia costi quel che costi, certo non come un dispositivo per bloccare le persone a casa.

*sociologo

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