L’estremo centro e il piombo nelle ali del progresso

Mondo

Paolo Gerbaudo – In West Virginia hanno Joe Manchin, quello che sta bloccando le misure sociali di Biden al senato, in Lazio abbiamo Luciano Nobili, Carlo Calenda e tanti altri protagonisti di scissioni, oppositori di qualsiasi misura sociale e grandi sostenitori della caduta del governo Conte e del fronte liberal-democratico che riunisca tutti i cespugli del centro. I posti sono diversi, le culture e le forme di fare politica anche. Ma i personaggi e gli interessi che essi rappresentano si assomigliano. Sono politici che si fanno eleggere sotto una bandiera solo per decidere dopo le elezioni che sono di fatto independenti come rivendicato dall’altra grande oppositrice interna di Joe Biden la senatrice dell’Arizona Krysten Sinema, ex verde, adesso sostenuta da Goldman Sachs, Morgan Stanley e altre banche. Gli oppositori di Biden nel partito democratico hanno la loro agenda politica dettata da grandi multinazionali, banche e l’industria del petrolio che li finanzia lautamente. Sono di fatto politici a noleggio.
Nel caso dei nostri centristi abbiamo visto più volte con le peripezie di Renzi come siano platealmente collegati a interessi di paesi come l’Arabia Saudita con cui si sono sottoscritti in passato contratti milionari per la vendita di armi usate per massacrare gli yemeniti. Oggi giorno i veri estremisti sono i centristi e i moderati. Sono i centristi quello che sanno sabotando in ogni dove tentativi moderati di redistribuzione della ricchezza e investimenti pubblici per fare ripartire l’economia.
Anche Biden il politico più centrista del Congresso si è reso conto che i tanto paventati socialisti come Alexandria Ocasio-Cortez sono molto più ragionevoli di personaggi come Manchin e Sinema sostenuti da interessi sporchi. Sono proprio loro, Sinema, Manchin e i moderati dei Dems che li hanno mandati avanti (come successe tra i moderati del PD con Renzi e Italia Viva al tempo della caduta del governo Conte) che con il loro sabotaggio stanno spianando la strada al ritorno di Trump e alleati. Il problema della politica oggi non è solo a destra ma anche al centro alleati di ferro contro ogni politica redistributiva. Negli Stati Uniti come in Italia.

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