Inaccettabile bocciatura referendum cannabis. Amato fa politica

Politica

Avremmo rispettosamente atteso le motivazioni ma visto che il neopresidente Amato ha esternato commentiamo sulla base delle sue parole.

Le argomentazioni con cui Giuliano Amato ha annunciato l’inammissibilita’ del referendum sulla cannabis non ci convincono. Lo diciamo indignati perché non si possono buttare 600.000 firme nella spazzatura sulla base delle proprie opinioni proibizioniste. Troviamo inaccettabile anche la modalità con cui Amato parla a nome della Corte convocando una conferenza stampa ad hoc.

Giuliano Amato non si comporta da Presidente della Corte Costituzionale. Usa il suo ruolo per fare politica. E ricordiamo molto bene quando con Craxi negli anni ’80 importo’ la guerra alla droga reaganiana e la punibilità dei consumatori.

Il permanere del proibizionismo sulla cannabis rivela quanto siano falsi e ipocriti il liberalismo e il garantismo del Palazzo.

Se insieme all’associazione Coscioni e altri partiti e realtà antiproibizioniste abbiamo raccolto le firme è proprio a causa dell’ignavia del ceto politico.

In parlamento oltre all’oscurantismo autoritario del centrodestra c’è la palude dei centristi e del Pd che non sostengono la legalizzazione. Lo stesso M5S con i democristiani Di Maio e Conte si è rimangiato l’impegno.

La bocciatura del referendum è un regalo alle narcomafie e un’offesa a milioni di cittadine e cittadini.

*Maurizio Acerbo*, segretario nazionale, *Giovanni Russo Spena*, responsabile democrazia, *Gianluca Schiavon*, responsabile giustizia
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea