Perugia, sui servizi educativi per disabili si prospetta l’ipotesi di risoluzione dell’appalto

Politica

Sui servizi educativi per disabili della città di Perugia sembra prospettarsi la risoluzione dell’appalto. A darne notizia sono i sindacati, Cgil Cisl e Uil, che hanno incontrato oggi, 15 febbraio, l’amministrazione comunale, rappresentata dal vicesindaco, dalla dirigente per i servizi scolastici, nonché dal dirigente responsabile del procedimento d’appalto. “L’amministrazione – riferiscono i sindacati – ci ha comunicato, di aver riscontrato un mancato rispetto dei criteri relativi ai curricula del personale impiegato nell’appalto, rispetto a quanto presentato in sede di offerta tecnica dalla cooperativa subentrante Aldia di Pavia. A seguito della verifica effettuata, il Comune ha inviato ad Aldia una nota di contestazione, chiedendo chiarimenti in merito ai profili professionali utilizzati per lo svolgimento del servizio, la cooperativa lombarda avrà tempo fino al 17 febbraio per rispondere a quanto sollevato ma la cooperativa lombarda ad oggi non ha risposto”. I sindacati ricordano anche che le cooperative uscenti Polis e Borgo Rete avevano presentato un ricorso al Tar che si esprimerà il 22 febbraio.
La contestazione sui curricula non stupisce Cgil, Cisl e Uil, che, insieme alle rispettive categorie, già in sede di cambio di appalto avevano sollevato perplessità, sollecitando il Comune di Perugia ad un’attenta verifica sul personale impiegato, a seguito del rifiuto di circa la metà dei vecchi operatori di entrare alle dipendenze della nuova cooperativa.
Le stesse organizzazioni sindacali avevano espresso il loro stupore di fronte ad un bando che, prevedendo l’assegnazione di un punteggio utile all’aggiudicazione dell’appalto in base ai curricula del proprio personale, con la contestuale clausola sociale, che imponeva il mantenimento in servizio del personale già in essere, andava in conflitto con se stesso.
“Oggi, il Comune di Perugia, grazie anche alle nostre sollecitazioni – affermano i tre sindacati – lascia intendere che molto probabilmente si andrà verso una risoluzione unilaterale del contratto. Tuttavia, ancora una volta siamo di fronte ad una situazione sfuggita di mano a causa di assenze di normative certe in una regione priva di qualsiasi protocollo o legge in materia. Come Cgil Cisl e Uil, ribadiamo la necessità di un puntuale rispetto dei criteri previsti dai bandi, a garanzie di una qualità di intervento (specialmente quello a favore di soggetti fragili) ed infine a tutela dei lavoratori e delle tante lavoratrici, delle loro professionalità acquisite e del loro salario”.