Fratoianni, giornata della Memoria e dell’Accoglienza: «Proteggiamo le persone, non i confini»

Società

Il 3 ottobre del 2013, a poche miglia da Lampedusa, si consumava una delle più gravi stragi di sempre nel Mediterraneo. Almeno 368 persone, partire dalla Libia alla ricerca di una vita migliore, annegarono. Tutte e tutti noi abbiamo ancora negli occhi l’infinita fila di bare nell’hangar dell’aeroporto dell’isola.

Ogni 3 ottobre torna la commozione e il ricordo delle istituzioni di quell’immane tragedia. Una commozione che dura il breve volgere della giornata. Da allora oltre ventimila persone sono morte nel Mediterraneo, la frontiera più letale del mondo. Dal 2014 non esiste una missione europea di ricerca e soccorso, mentre l’ingresso legale nel nostro paese è ancora reso pressoché impossibile dalla legge Bossi-Fini. La fortezza Europa erige muri sempre più invalicabili, con la complicità del nostro paese che continua a perpetrare la vergogna degli accordi con la Libia.

Piangono per un giorno e passano gli altri 364 a consegnare al destino la vita di chi tenta di attraversare il Mediterraneo. Il deserto di umanità nel Mediterraneo è un crimine di cui le istituzioni italiane ed europee dovranno prima o poi rispondere.

Nicola Fratoianni