Rifondazione: «Il vero “carico residuale” è il governo Meloni»

Politica

C’è chi, di fronte all’arroganza illegale del potere, ha la dignità di anteporre le leggi del mare e considera inalienabile il diritto garantire un porto sicuro alle persone soccorse. Come Carola Rackete nel 2019, in queste ore un altro capitano, Joachim Ebeling, della Humanity1, ha scelto da che parte stare e di questo va ringraziato. Le imbarcazioni delle ong arrivate o in prossimità delle acque italiane sono ora al centro dell’attenzione con tanto di attacchi a chi compie il reato di soccorso in mare. Cosa importa se 1 persona su 10 viene soccorsa dalle navi umanitarie, alle altre provvede, giustamente la Guardia costiera. Il governo della “mamma cristiana”, insieme al ministro Piantedosi -nel 2018 fra gli estensori dei decreti Salvini- ha rinunciato ad ogni ipocrisia, soccorrendo quelli che, secondo i medici, sono vulnerabili e chiedendo di rimandare in mare aperto i “sani” chiamati con disprezzo da nazismo mercantile “carico residuale”. Parole che rappresentano, per ora, l’apice di una guerra ai migranti e alla solidarietà attraverso cui questo governo, come e più dei precedenti, attua una politica di distrazione di massa verso il paese. Se si mostrasse altrettanto zelo nel garantire la sanità e la scuola pubblica, il contrasto alla povertà e alle diseguaglianze, il rifiuto della guerra, questo sarebbe un Paese migliore e con più futuro. Ma non ci soddisfano le parole di solidarietà che giungono da quello che ancora ci si ostina a chiamare centro sinistra. Gli autori del Memorandum con la Libia, delle “regole di ingaggio” per fermare le Ong, dei respingimenti in mare fatti nel silenzio ipocrita, vengono dalle loro fila. Non va mai dimenticato.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Stefano Galieni, responsabile nazionale immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento di Unione Popolare