Sanità umbra, Rifondazione comunista: “Anche la Corte dei Conti ne certifica il collasso”

Società

La stoccata della procuratrice regionale Rosa Francaviglia della Corte dei Conti sulla gestione della sanità umbra ne certifica il collasso. Per noi però non si tratta di una sorpresa. Denunciamo questa situazione almeno dal 2016 in corrispondenza della crisi politica dell’allora governo regionale, di cui non facevamo più parte, sulle nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere. Una crisi che la diceva lunga e che avveniva in un contesto in cui i veri problemi, dal decreto Lorenzin all’assenza del piano regionale, erano rappresentati dai tagli, dal dilagare delle privatizzazioni, dalle liste d’attesa, dal depotenziamento della medicina di territorio e della prevenzione. Allora predicavamo nel deserto. Con il governo delle destre a trazione “nordista” si è continuato a tagliare e a privatizzare. I risultati di Tesei e Coletto li conoscono bene soprattutto i malati: problemi per le degenze, liste d’attesa interminabili, pronto soccorso in sofferenza, assenza di manutenzioni, carenza di personale, fuga di professionisti.  Per questo torniamo a rivolgerci alle opposizioni in consiglio regionale e alle forze politiche progressiste e di sinistra dell’Umbria per lanciare una mobilitazione politica regionale non solo per difendere la sanità pubblica, ma anche per mandare via questo governo regionale e costruire l’alternativa.

Andrea Ferroni, Segretario Provinciale di Rifondazione comunista di Perugia