La situazione in cui versa la sanità pubblica umbra peggiora quotidianamente, siamo al collasso. Prima la gestione della pandemia, poi il nuovo Piano regionale sanitario hanno mostrato il vero volto delle destre in Umbria: smantellamento del pubblico e privatizzazioni. Peggio. Tagli travestiti da riqualificazione della spesa, mancate assunzioni, liste d’attesa lunghissime, assenza di manutenzioni, depotenziamento della medicina di territorio e della prevenzione, fuga di personale qualificato, un disastro. Poi l’affondo della procuratrice dei Corti dei Conti che, tra le altre cose, ha segnalato l’assoluta inadeguatezza dei controlli regionali sulle strutture private convenzionate. Non solo. Un altro fenomeno che ci parla del collasso della sanità pubblica regionale è il ricorso ai medici a gettone nel 33% degli ospedali umbri.
Ora, sono passati quattro anni da “sanitopoli”, non ci sono più scuse per queste destre. La sanità pubblica umbra è fuori controllo. Più passa il tempo e più riuscirà a curarsi solo chi può pagare, chi non può non si curerà, semplicemente e drammaticamente. Per questo chiediamo le dimissioni dell’assessore Coletto che si è rivelato del tutto inadeguato. Se Coletto non vuole ascoltare noi, ascolti almeno coloro che nel suo schieramento stanno chiedendo la fine del suo rapporto con gli umbri.
Andrea Ferroni, Segretario Provinciale di Rifondazione comunista di Perugia