Morelli (AVS): “In Umbria no alla moratoria sulle rinnovabili, sì a una pianificazione territoriale efficace”

Ambiente

La Regione Umbria non deve adottare alcuna moratoria sulle energie rinnovabili, ma è fondamentale identificare rapidamente le superfici delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, come previsto dal decreto ministeriale. Questi criteri sono già regolati dalle linee guida del 2010, e la loro applicazione deve essere accelerata per garantire la transizione ecologica e coerente con le esigenze del territorio.

È necessaria una pianificazione territoriale seria, che eviti di concentrare il carico esclusivamente su una sola area, ma che distribuisca equamente gli impianti in base alle potenzialità (come la presenza di vento, sole o aree da valorizzare) e alle criticità (paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali) delle singole zone regionali. Le energie rinnovabili devono essere sviluppate e gestite correttamente per garantire che i territori diventino energeticamente autonomi e che la popolazione impari a gestire in modo autonomo le proprie risorse energetiche.
L’Umbria è lenta nello sviluppo delle rinnovabili, lentezza aggravata anche dal Regolamento Regionale n.4/2022 che dovrà assolutamente essere rivisitato perché di fatto impedisce lo sviluppo delle rinnovabili ponendo dei vincoli incompressibili sia in contesti industriali o in condizioni integrati con centri abitati.
Il nostro modello di sviluppo delle rinnovabili passa innanzitutto attraverso le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS), ma è chiaro che queste soluzioni, pur essenziali, non saranno sufficienti da sole. Ogni regione, compresa l’Umbria, deve contribuire in maniera significativa all’obiettivo comune di transizione energetica. In Umbria, l’obiettivo è raggiungere, entro il 2030 è di 1.756 MW di potenza aggiuntiva rispetto ai 1.400 MW attuali, composti prevalentemente da idroelettrico e fotovoltaico, superando così il doppio della capacità esistente.

L’urgenza è evidente: dobbiamo agire rapidamente per garantire che la quota di rinnovabili incida positivamente sulle bollette dei cittadini umbri a partire dal 2025. È importante sottolineare che, da gennaio 2025, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) sarà sostituito dai prezzi zonali dell’energia, che rifletteranno la qualità infrastrutturale della distribuzione e, naturalmente, la tipologia di energia utilizzata. Le energie rinnovabili, più economiche e sostenibili, giocheranno un ruolo chiave in questo scenario.

Il tema è di estrema importanza e richiede un approccio serio e approfondito, con una presa di posizione chiara e decisa da parte di tutti gli attori coinvolti. L’Umbria ha l’opportunità di diventare un modello virtuoso nella transizione energetica, ma è necessario agire subito e con determinazione.

Alfonso Morelli
Resp. Ambiente Sinistra Italiana Umbria