Ddl Sicurezza, Bonelli: “Ci vogliono zitti e buoni, protestare è un dovere”

Politica

Roma, 19 set – “Il Governo Meloni, con l’approvazione del ddl Sicurezza, ci vuole tutti zitti e buoni. Si vuole trasformare il nostro Paese in uno stato di polizia permanente in cui le lotte sociali vengono vietate per legge. L’impegno per la difesa dei territori, per i diritti, per il lavoro e per la dignità delle persone diventano fuori legge. Con questa misura illiberale e autoritaria il Governo si appresta ad arrestare e a ‘tappare la bocca’ agli operai che protestano per non perdere il lavoro e a qualsiasi giovane attivista che si batta contro ingiustizie sociali, ambientali ed ecologiche”. A dichiararlo, in una nota, è il deputato di Alleanza verdi e sinistra e portavoce di Europa verde Angelo Bonelli. “Ogni operaio che legittimamente protesterà a difesa del proprio lavoro – ha aggiunto – sarà considerato potenzialmente un criminale, le donne e gli uomini che si battono per fermare la costruzione di un’opera obsoleta e dispendiosa come il ponte sullo stretto di Messina verranno perseguiti per legge. Questo è inaccettabile. Uno scempio istituzionale che criminalizza chi legittimamente protesta contro un Governo incapace di gestire il dissenso. Passando per la cannabis, con cui si rischia di lasciare 15mila persone senza lavoro al blocco stradale è un proliferare di scelte repressive che nasconde un’inefficienza di fondo e una totale incapacità di dare risposte al Paese. Siamo di fronte a una deriva autoritaria e liberticida che non può lasciarci indifferenti. Protestare e mobilitarsi diventa un dovere”. “Tutto questo avviene mentre Giorgia Meloni impone al Paese una legge di Bilancio lacrime e sangue, che continua a togliere diritti e non risponde ai bisogni delle persone, sprecando soldi in armi, fossili e vecchie rendite di posizione che non creano lavoro, né contribuiscono a promuovere la salute e la partecipazione pubblica”, ha concluso Bonelli nella nota.