Rifondazione che pena

Editoriali

dalla pagina facebook di Leonardo Caponi
Dunque é deciso, anche Rifondazione comunista, quel che rimane di RC, parteciperà alla grande ammucchiata del campo largo. Ci parteciperà non con l’orgoglio del suo simbolo, ma in maniera quasi anonima entrando con alcuni suoi candidati in un altra lista rifugio. La stessa cosa faranno i renziani di Iv, con l’escamotage avvilente di esserci ma non esserci in modo tale che quelli che dovrebbero essere i poli opposti e inconciliabili del cartello elettorale si potranno tollerare ignorandosi. Una grande ipocrisia alla faccia della nuova politica o, come la chiamo io, della politica liquida il cui fondamentale principio costitutivo é la rimozione non solo della coerenza ma anche dell’etica del fare politica, un reperto che per tutti quelli del campo extra large costituisce un inutile ricordo o scoria del passato superato dal miraggio di rimettere le mani sulla gestione del potere. In questo modo tutti diventano forze di complemento del PD, che potrà spadroneggiare come architrave del cartello come esso stesso si autodefinisce. Ho letto un comunicato di Rifondazione comunista umbra che é un inno ai giri di parole senza senso e alle arrampicate sugli specchi mentre RC, nelle altre regioni dove si vota, partecipa alla lista alternativa con PCI e Potere al Popolo.
É anche vero che la Rifondazione comunista in Umbria ha sempre avuto una venatura governativa della quale porto anche io una responsabilità come fondatore non secondario del Partito. Per anni non a caso sono stato etichettato di essere un destro da quelli che adesso fanno da sgabello al Pd. Ma (e così ho modo di rispondere alla infondata obiezione che mi viene mossa di essere diventato estremista) un conto era partecipare a Giunte di sinistra quando non c’era ancora il PD e RC vantava il 12 per cento dei voti e di conseguenza una forte capacità di condizionamento, un conto é farlo oggi che RC non conta piú niente. Non é che io e quelli come me sono diventati gruppettari é che i gruppettari sono diventati radical liberali. O forse lo sono sempre stati? Ammetto che la domanda é maligna, ma io scrivo ormai come uno spirito libero.