Energia rinnovabile sì, ma con responsabilità e partecipazione: la nostra posizione sull’impianto biodigestore di Ponte Caldaro
La transizione energetica è una priorità irrinunciabile per affrontare le sfide climatiche e promuovere uno sviluppo sostenibile. Tuttavia, la realizzazione di impianti come il biodigestore previsto a Ponte Caldaro, tra Narni e San Gemini, non sembra andare nella giusta direzione. Non si tratta solo di accogliere nuove infrastrutture, ma di garantire che queste siano inserite nel territorio rispettando criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Con una capacità prevista di 170.000 tonnellate annue, l’impianto rappresenta un’infrastruttura industriale a tutti gli effetti. Una tale dimensione è del tutto inadeguata per un’area rurale come quella interessata, non solo per il potenziale impatto ambientale e paesaggistico, ma anche per le possibili ripercussioni sulla qualità della vita delle comunità locali e sulle attività economiche del territorio, come quelle legate al turismo e all’agroalimentare. È fondamentale, quindi, affrontare questo progetto con la dovuta attenzione e considerare le ricadute territoriali, coinvolgendo cittadini e istituzioni in un processo partecipativo trasparente.
Come Alleanza Verdi e Sinistra stiamo lavorando con il nostro consigliere regionale Fabrizio Ricci per sviluppare una proposta di regole chiare per la pianificazione e la promozione delle energie rinnovabili in Umbria. Proposta che confronteremo con l’Assessore all’Ambiente che già si è attivato in tal senso
per approfondire gli aspetti critici e individuare soluzioni condivise per un’integrazione equilibrata delle energie rinnovabili nel territorio. In particolare, vorremmo tenere conto anche delle linee guida contenute nel documento “Paesaggi Rinnovabili”, elaborato da FAI, Legambiente e WWF, che propone soluzioni concrete per coniugare la transizione energetica con la tutela del territorio e la partecipazione delle comunità.
La recente mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Umbria, firmata dai consiglieri Betti, Filipponi, Proietti Maria Grazia (PD), Simonetti (M5S), Ricci (AVS) e Tagliaferri (Umbria Domani), ha evidenziato le criticità dell’impianto di Ponte Caldaro e ha impegnato la Giunta regionale ad adottare iniziative per la salvaguardia dell’ambiente, del patrimonio agroalimentare e storico-culturale della zona. La mozione sottolinea inoltre la necessità di aggiornare il Piano Paesaggistico Regionale per garantire uno sviluppo sostenibile e la tutela delle peculiarità territoriali.
A Narni, così come in altri territori, è necessario un approccio responsabile alle trasformazioni legate alla produzione di energia rinnovabile. La sfida non è solo quella di raggiungere gli obiettivi climatici, ma di farlo costruendo un modello di sviluppo che valorizzi il nostro patrimonio ambientale, storico e culturale, senza sacrificare la qualità della vita dei cittadini. È essenziale, inoltre, prevedere formule che garantiscano ricadute economiche positive per le comunità locali.
In attesa che la Regione definisca un quadro normativo adeguato, riteniamo opportuno che l’iter autorizzativo in corso venga sospeso, così da consentire un confronto approfondito e partecipato su un progetto di tale portata. Questa sospensione permetterebbe di valutare alternative più sostenibili, tutelare il tessuto economico locale e garantire che le comunità abbiano voce in un processo decisionale che avrà un impatto significativo sul loro territorio.
Sinistra Italiana Narni – AVS Narni