XII congresso della Sinistra Universitaria – UDU Perugia: “Una causa grande, una ragione giusta”

Società

Ieri si sono conclusi i lavori del XII congresso della Sinistra Universitaria – UDU Perugia, dal titolo: “Una causa grande, una ragione giusta.” È stata eletta all’unanimità la coordinatrice Nicoletta Schembari, insieme a Gianmarco Sipala, Tommaso Belia, Federico Sidoti e Mattia Branca come membri dell’esecutivo. Nel primo giorno del congresso abbiamo celebrato il trentennale della nostra associazione, nata nel 1994, attraverso due iniziative, in cui abbiamo voluto rimarcare il ruolo politico fondamentale che i corpi intermedi ancora esercitano nel nostro paese, e in cui abbiamo voluto confrontarci con le principali istituzioni del territorio con cui interagiamo nel nostro lavoro quotidiano, per ripercorrere il ruolo da protagonisti che come UDU abbiamo svolto in questi anni nel contesto politico perugino e umbro, e per volgere lo sguardo alle sfide future. La prima iniziativa ha dunque visto intervenire Simone Pampanelli per la Cgil Perugia e Barbara Pilati per Arci Perugia. La seconda, invece, ha coinvolto la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, il Vicepresidente della Regione Umbria Tommaso Bori, il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia Maurizio Oliviero e Daniele Parbuono, suo Delegato.

Durante i lavori congressuali abbiamo rimarcato la centralità della Sinistra Universitaria – UDU come forza trainante nel territorio, in quanto principale rappresentante delle esigenze e delle istanze giovanili. Nel suo discorso di insediamento, la Coordinatrice entrante Nicoletta Schembari ha delineato gli obiettivi di mandato rinnovando l’impegno da parte del nuovo esecutivo di portare avanti le più importanti battaglie del sindacato: la mobilità notturna, così da collegare le periferie al centro anche di notte e permettere a tutti gli studenti, anche quelli che non risiedono nelle zone centrali, di partecipare alla vita universitaria e aggregativa; il contrasto alla crisi abitativa, per garantire contratti d’affitto i cui prezzi siano accessibili; la stabilizzazione e l’ampliamento della no-tax area a 30.000 euro di ISEE, puntando a lungo termine alla gratuità della formazione; l’elaborazione in tema di salute mentale e questioni di genere, per combattere ogni logica esclusiva e discriminatoria e rendere l’università un luogo accessibile, e inclusivo, per tutte e tutti.