Un podcast sulla transizione e la mobilità sostenibile

Ambiente

“A qualcuno piace verde”: è online, liberamente ascoltabile, il nuovo podcast in due episodi dell’Alleanza Clima Lavoro, realizzato in collaborazione con Radio Popolare e a cura di Massimo Alberti, sui temi, le sfide e le opportunità della transizione ecologica e della mobilità sostenibile in Italia.

“A qualcuno piace verde”: è questo il nome del nuovo podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, in collaborazione con Radio Popolare, che racconta in due episodi – sapientemente curati da Massimo Alberti e liberamente ascoltabili – le sfide della transizione ecologica e della mobilità sostenibile nel nostro paese. Con questo podcast, l’Alleanza Clima Lavoro si dota di un ulteriore, importante strumento di divulgazione e sensibilizzazione pubblica per raccontare in modo agile e coinvolgente i temi al centro del suo impegno e delle sue iniziative.

Il primo episodio, intitolato “I ritardi dell’Italia nella transizione industriale e i rischi per il lavoro”, indaga con gli interventi di Maurizio Oreggia, Responsabile automotive della FIOM-CGIL, e Francesco Naso, Segretario generale di Motus-E, le conseguenze economiche, sociali e occupazionali del ritardo accumulato sul fronte dell’adozione di un chiaro indirizzo e di vere politiche industriali per favorire e accompagnare la transizione nel campo della mobilità, con una particolare attenzione alla situazione del nostro settore automotive rispetto all’imminente phase out dei motori endotermici dal 2035 e alla conseguente necessità di procedere senza ulteriori indugi all’elettrificazione del traporto pubblico e privato.

Si tratta di un ritardo pagato innanzitutto dalla nostra industria automobilistica, che da anni sta subendo una contrazione, e da chi ci lavora. Tutto questo mentre l’ex Fiat, ora Stellantis, continua a condizionare le scelte politiche e i finanziamenti pubblici, rivelandosi di fatto un freno per la transizione del settore verso le nuove produzioni sostenibili. Le parole di Oreggia e Naso ci aiutano a districare questi complessi nodi di politica industriale, indicando le possibili strade da intraprendere per invertire la rotta del declino produttivo e occupazionale dell’automotive italiano, salvaguardando il lavoro e l’ambiente. L’episodio si chiude con una “pillola” di Monica Frassoni, Presidente della European Alliance to Save Energy, che nell’accendere un indispensabile faro sulla dimensione europea, riassume l’approccio, le scelte e le più recenti misure e legislazione adottate dall’Unione Europea su questi temi.

Ascolta il primo episodio del podcast

https://youtube.com/watch?v=bN9_65CFTNg%3Flist%3DPLtM4mafi6cfP3V513Y5ZeF2ClO-3qWj45

Nel secondo episodio, dal titolo “Una mobilità urbana sostenibile che non lasci indietro nessuno”, Anna Donati, Coordinatrice del gruppo di lavoro “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club, e Stefano Malorgio, Segretario generale della FILT-CGIL, ci guidano alla scoperta di come stanno cambiando la mobilità e il modo di muoversi nelle nostre città, offrendo – tra luci e (troppe) ombre – uno spaccato sulla situazione del traporto pubblico locale, sull’utilizzo del mezzo privato e lo sviluppo delle nuove forme di sharing mobility e mobilità dolce.

Tra i temi affrontati in questo episodio, ve ne è uno di particolare rilevanza: sono sempre più numerose le persone che nel nostro paese si vedono costrette a rinunciare a occasioni di lavoro, studio, visite mediche, viaggio a causa della mancanza o della fruibilità di servizi di trasporto o per evitare i costi troppo elevati degli spostamenti. Si tratta del fenomeno, che appare appunto in espansione, della cosiddetta “mobility poverty”. La domanda chiave a cui Donati e Malorgio rivolgono il proprio sguardo è pertanto: la transizione ecologica nel campo della mobilità urbana e del trasporto pubblico locale può essere una leva per ridurre le diseguaglianze e per favorire la giustizia sociale? Anche questo secondo episodio si chiude con un breve e puntuale intervento di Monica Frassoni che ricostruisce il quadro di iniziativa e di policy making europeo sul fronte della mobilità sostenibile.