Il Parlamento Europeo seppellisce il trattato sulla Carta dell’energia

Ambiente

Con una massiccia vittoria nella lotta contro il cambiamento climatico, oggi il Parlamento europeo ha votato ciò che la sinistra chiede da anni: l’uscita dell’UE dal Trattato sulla Carta dell’Energia (ECT). 

Le multinazionali hanno utilizzato questo accordo commerciale obsoleto per citare in giudizio i governi per la chiusura anticipata degli impianti di combustibili fossili, e risolvere queste controversie costa ogni anno miliardi di denaro dei contribuenti.

L’ECT ha protetto gli investimenti nei combustibili fossili, il che contraddice direttamente la necessità di abbandonare carbone, petrolio e gas. Mette a repentaglio l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE, va contro le ambizioni dichiarate del Green Deal dell’UE e rappresenta una vera minaccia per l’azione globale sul clima.

La vittoria di oggi è il risultato di anni di mobilitazione globale da parte di numerose associazioni e attivisti per uscire da un trattato che protegge gli interessi finanziari delle multinazionali dei combustibili fossili a scapito dell’autonomia normativa e di un’efficace transizione climatica sociale. Nel 2021, oltre 1 milione di cittadini europei hanno invitato i paesi dell’UE a “uscire dall’ECT”. 

L’eurodeputato di sinistra Marc Botenga (PTB, Belgio) ha dichiarato: 

“La mobilitazione e la lotta danno i loro frutti. Il Parlamento Europeo ha appena approvato l’uscita dal Trattato sulla Carta dell’Energia. Il Trattato ECT protegge gli interessi delle grandi aziende petrolifere e dei combustibili fossili consentendo loro di citare in giudizio i governi ogni volta che ritengono minacciati i loro enormi profitti. Le persone e il clima contano più dei loro profitti. Esci dall’ECT. Poi lanciare un massiccio programma di investimenti pubblici per le energie rinnovabili”

L’eurodeputato di sinistra Emmanuel Maurel (La Gauche Républicaine et Socialiste, Francia) ha dichiarato: 

“Negli ultimi cinque anni ho combattuto contro il Trattato sulla Carta dell’Energia, che impediva agli Stati membri di attuare politiche climatiche ambiziose. Fino ad ora, questo trattato ha concesso privilegi indebiti alle aziende produttrici di combustibili fossili, consentendo loro di citare in giudizio e trattenere miliardi dagli Stati membri per i loro impegni climatici. L’uscita da questo trattato rappresenta quindi un passo promettente verso il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell’Accordo di Parigi”.

L’uscita dell’UE da questo trattato killer del clima dimostra che possiamo compiere passi coraggiosi per affrontare l’attuale crisi climatica. La sinistra continuerà a lottare per un’uscita coordinata di tutti i paesi dell’UE dall’ECT e per la risoluzione di altri 1.500 trattati di protezione degli investimenti che consentono ancora ai grandi inquinatori di citare in giudizio i governi. Continueremo a sostenere gli investimenti pubblici nelle energie rinnovabili e ci opporremo a qualsiasi sussidio alle aziende produttrici di combustibili fossili.