Sgalla (Cgil Umbria): «No alla legge che apre ai privati e penalizza i disabili»

Lavoro

La Cgil dell’Umbria contro la proposta Fioroni sulla riforma delle politiche attive per il lavoro

Inaccettabile che le aziende possano scaricare i più deboli (legge 68) alle cooperative di tipo B per non assumerli


“Lo abbiamo detto e lo ripetiamo con chiarezza all’assessore Fioroni: noi non abbiamo mai accettato, né accetteremo leggi che aumentano il precariato anziché ridurlo”. Così in una nota Vicenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria commenta la norma approvata dalla giunta in materia di occupazione, mercato del lavoro e politiche attive. “Una norma sbagliata – sottolinea – che spalanca le porte ai privati nella gestione delle politiche attive, ridimensionando il ruolo pubblico, ruolo che andrebbe invece potenziato e migliorato, a partire dalla stabilizzazione del personale precario, ma anche costruendo percorsi di valorizzazione di chi come i navigator ha maturato competenza ed esperienza”. “Inoltre – continua il segretario Cgil – la norma introduce la possibilità per le aziende di scaricare i lavoratori assunti con legge 68, quindi le persone più fragili perché portatrici di disabilità, a cooperative di tipo b, per non assumerli direttamente. Una norma profondamente sbagliata e ingiusta, quando dovremmo andare nella direzione esattamente opposta, quella dell’inclusione e dell’abbattimento delle barriere e delle disuguaglianze. Quella sì sarebbe innovazione”, conclude.