E’ ora di una legge contro le delocalizzazioni

Lavoro

Ieri la Whirlpool non si è presentata al tavolo convocato dal governo per discutere con le parti sociali sull’eventuale dismissione delle attività produttive dall’area Emea, nel casertano. Dopo quanto successo con la chiusura dello stabilimento a Napoli i segnali della multinazionale americana sono abbastanza inequivoci: dismettere tutta la produzione in Italia.

Un altro pezzo della manifattura di questo paese che rischia di saltare. Altri centinaia di lavoratori e lavoratrici espulse dal ciclo produttivo.

Chiediamo, come fatto dal nostro Nicola Fratoianni nella legislatura che si è appena conclusa, che il governo intervenga con tutti gli strumenti possibili per richiamare alle sue responsabilità questa come tutte le altre multinazionali che dismettono e delocalizzano all’estero le proprie produzioni.

Hanno spremuto i lavoratori e le lavoratrici italiane, magari ricevendo anche aiuti diretti o indiretti dalla Stato e poi emigrano dove la manodopera costa meno ed è possibile incrementare i profitti.

Noi non ci rassegniamo. Tra le prime proposte che vogliamo presentare come Alleanza Verdi e Sinistra nel prossimo parlamento c’è proprio il rendere sempre più difficile per queste multinazionali spostare la produzione all’estero senza pagarne in termini, almeno economici, le conseguenze.

Serve una legge contro le delocalizzazioni per tutelare migliaia di posti di lavoro in questo paese.

Vedremo se i nazionalisti saranno con noi nella difesa del lavoro in Italia.