Elezioni, Rifondazione: scorretto e incostituzionale cambiare regole

Politica

Rifondazione Comunista denuncia la gravità di quanto sta accadendo in queste ore in Senato. La modifica della norma sulla esenzione dalla raccolta delle firme interviene alla vigilia delle elezioni mentre una direttiva UE raccomanda di evitare di intervenire sulla materia nel semestre che le precede.

Inoltre si interviene cancellando un diritto sancito da sentenze della giustizia amministrativa, quello dei partiti nazionali affiliati a partiti europei riconosciuti.
Segnaliamo che in base alla normativa la raccolta firme è possibile da gennaio ma chi, come Rifondazione Comunista, aveva diritto all’esenzione ha utilizzato questo tempo per costruire la convergenza più larga sapendo di avere diritto all’esenzione.

Il nostro partito è membro fondatore e affiliato al Partito della Sinistra Europea, uno dei dieci partiti europei riconosciuti ai sensi del regolamento UE 1441/2014 e presente nel parlamento europeo nel gruppo The Left.

Nel quadro vigente quindi con diritto all’esenzione. Modificare la norma ora si tradurrebbe nell’impossibilità di recuperare due mesi di raccolta già trascorsi.

Ora arriva una modifica che toglierebbe questo diritto ai partiti europei riconosciuti con un evidente profilo di incostituzionalità.

Dobbiamo purtroppo constatare che nessun partito di opposizione ha contrastato questa proposta e ne ha fatto oggetto di un intervento di difesa delle regole.

Auspichiamo che in Senato si rifletta e si ponga riparo prima di approvare la modifica. I tempi per correggere ci sono ancora.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea