Nell’assalto fascista alla Cgil, avvenuto il 9 ottobre 2021, ci fu “manifesta incitazione e manifesta approvazione” da parte di Fiore, Castellino e Aronica “a fronte di un sicuro potere di controllo degli eventi”. Così i giudici della prima sezione collegiale di Roma definiscono i comportamenti dei leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, Giuliano Castellino e l’ex membro dei Nar Luigi Aronica, nelle motivazioni della sentenza di primo grado del processo per l’assalto.
In particolare, nel procedimento sono state condannate sette persone. I giudici affermano inoltre che i filmati acquisiti dalle forze dell’ordine “descrivono, visivamente, l’atteggiamento di presenzialismo tenuto dagli imputati durante l’assalto, Castellino e Aronica anche fattivi, e comunque tutti e tre osservatori degli eventi, in quanto costoro, e soprattutto Fiore, stazionano davanti e sulle scale ben visibili dai manifestanti, con un contegno di palese approvazione ed adesione alle condotte”.
Secondo i magistrati siamo presenti di fronte ad una “forma di manifesta istigazione e determinazione di condotte che, mediante quell’atteggiamento, ricevevano il placet da parte di soggetti particolarmente carismatici quanto al ruolo proclamato, a parole e nei fatti, di organizzatori della manifestazione e condottieri della iniziativa”.
Inoltre “nessuno degli organizzatori fece alcunché per contenere la folla, organizzarla nell’improbabile quanto risibile sit-in del quale si fa menzione solo in dibattimento o in una nuova manifestazione statica davanti alla sede ove, come Aronica aveva promesso al cospetto delle forze dell’ordine, promessa non mantenuta, avrebbero solo scandito qualche slogan”.