La ministra Daniela Santanchè avrebbe dovuto dimettersi da tempo se avesse un minimo di senso delle istituzioni. Di fronte al rinvio a giudizio le dimissioni sono un atto dovuto considerati i reati di cui viene accusata. Di certo oggi è incompatibile con la carica che ricopre. Per quanto ci riguarda non avrebbe mai dovuto essere nominata visto che è una fascista dichiarata. Daniela Santanchè rappresenta il vero volto di questa destra cafonal che attacca l’indipendenza della magistratura non in nome del garantismo ma per difendere l’impunità di affaristi e corrotti. Le campagne razziste sono servite a far dimenticare l’intreccio politica-affari che ha contrassegnato il ceto politico di questa destra. I forcaioli adesso non invochino il loro finto garantismo che dimenticano sempre quando si tratta di poveri cristi.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista