di Elisabetta Piccolotti – Hanno usato i manganelli contro gli studenti perché volevano zittire e reprimere. Un segnale, mandato proprio il giorno della fiducia al nuovo governo di destra.
Ma hanno sbagliato i conti: la repressione ha generato un’onda di dissenso e di sdegno più grande e più forte.
L’Università è lo spazio pubblico del pensiero critico. La libertà e l’inviolabilità di questo spazio non possono essere messe in discussione.
Lo hanno ribadito ieri gli studenti e le studentesse occupando la Sapienza di Roma: un gesto di liberazione e riappropriazione.
Ora il Governo tenga ben lontani i plotoni di polizia dall’università occupata: il conflitto politico, il dissenso, la protesta sono parte fondamentale del processo democratico e come tali vanno difesi e tutelati.